Come la cerva anela ai corsi d'acqua, cosi l'anima mia ha sete di te, o Dio ( salmo41)

Viene immediato, entrando, percepire quel senso dominante di composta e severa sacralità,che dilata lo spirito e lo innalza a cercare quella pace cui brama ogni cuore. Il tempo e la storia sono come impastatati nelle pietre, testimoni silenti di una fede antica che sa diffondere ancora oggi bagliori di luce. Fermiamoci un poco. Silenzio, raccoglimento, ascolto, riflessione, discernimento, revisione di vita: sono operazioni spesso improponibili per noi moderni, cosi presi da una frenetica quanto dispersiva attività, che spesso ci distoglie da ciò che è veramente necessario per vivere. L’invito è quello di pregare; si, la preghiera, quella forza soprannaturale dei pellegrini dell’assoluto, che è come un ponte gettato sull’eternità. La preghiera: dialogo tra Dio e l’uomo, che da sempre si cercano per incontrarsi, parlarsi,conoscersi per amarsi. Ogni fibra del nostro essere, infatti, è protesa alla ricerca di ciò che è vero, bello e buono, di ciò che è duraturo,perché siamo profondamente segnati dal mistero che ci ha creati. Cerchiamone la presenza. Nell’affresco absidale si rimane inteneriti dalla dolcezza dello sguardo della vergine Maria che ci presenta il suo bambino; è in Gesù Cristo Figlio di Dio la nostra speranza, perché si è fatto come noi per farci come Lui. Dio non è poi cosi lontano e tanto meno irraggiungibile. Auguri per il viaggio della vita.


Testimonianze di arte